Il Viaggio dell’Eroe e la Divina Commedia come Manuale per la Felicità
Affrontare le proprie paure è uno dei momenti più delicati e trasformativi nel cammino di crescita personale. Ogni grande cambiamento, ogni evoluzione interiore, passa inevitabilmente attraverso la capacità di guardare in faccia le nostre ombre, i nostri limiti, le parti di noi che spesso preferiremmo nascondere. Non si tratta di un ostacolo casuale: è una tappa fondamentale nel Viaggio dell’Eroe, quel percorso universale che da millenni racconta il viaggio di chi decide di conoscersi, trasformarsi e realizzare il proprio potenziale.
La paura come guardiana della soglia
Nel Viaggio dell’Eroe, descritto da Joseph Campbell e ripreso da Christopher Vogler, l’eroe – e quindi ognuno di noi – è chiamato ad attraversare soglie e affrontare prove che lo mettono di fronte ai suoi punti deboli. Ogni paura è una guardiana della soglia: non è lì per bloccarci, ma per costringerci a fermarci, ascoltarci e scegliere consapevolmente se andare avanti.
Spesso le nostre paure ci sembrano giganti invincibili, ma in realtà sono porte. Porte che custodiscono, al di là, nuove risorse, nuove consapevolezze e una parte di noi stessi che non abbiamo ancora scoperto.
Dante e il viaggio nelle ombre: la Divina Commedia come guida al cambiamento
Elena Maria Bono, scrittrice, autrice e coach esperta nella lettura della Divina Commedia come manuale di crescita interiore, ci offre uno sguardo affascinante: il viaggio di Dante non è solo una grande opera letteraria, ma una vera e propria mappa di trasformazione personale.
Fin da bambina, Elena è stata attratta dalla potenza evocativa delle illustrazioni di Doré, scoprendo già allora che il viaggio dalle tenebre alla luce è il destino di ogni anima umana. Il cammino di Dante non è solo un pellegrinaggio nell’aldilà, è una discesa negli abissi dell’inconscio, un passaggio attraverso le paure più antiche e radicate che abitano dentro ognuno di noi.
Secondo Elena Maria Bono, la Commedia è molto più di un testo poetico: è un manuale pratico di felicità, che insegna a riconoscere la propria “selva oscura”, a confrontarsi con le proprie ombre e a risalire, verso la luce della consapevolezza e della realizzazione di sé.
La selva oscura: la nostra caverna più profonda
Nel Viaggio dell’Eroe, il momento dell’Avvicinamento alla Caverna Più Profonda è il punto in cui l’eroe è chiamato ad affrontare la paura più grande. È la stessa esperienza che Dante vive all’inizio della Commedia, quando si smarrisce nella selva oscura, immagine simbolica delle crisi esistenziali che ci spingono a fermarci, riflettere e cercare un nuovo senso.
Dante non può evitare la selva, proprio come noi non possiamo evitare i nostri momenti di crisi e paura. Il passaggio attraverso le ombre è necessario, perché solo attraversando ciò che ci fa paura possiamo trasformarlo.
Paure, simboli e trasformazione alchemica
Elena Maria Bono, nel suo percorso di studi e di pratica della Psicosintesi di Roberto Assagioli, ha scoperto quanto la visione dantesca e quella psicologica siano perfettamente sovrapponibili:
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- L’Inferno come inconscio inferiore, dove risiedono traumi, ombre, pulsioni non integrate.
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- Il Purgatorio come lavoro di consapevolezza, il processo di purificazione e trasformazione.
- Il Paradiso come accesso all’inconscio superiore, la connessione con le nostre risorse più elevate e il nostro Sé autentico.
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In questo senso, affrontare le proprie paure diventa un processo alchemico, in cui le ombre vengono accolte, comprese e trasformate in nuove possibilità di essere.
Un manuale pratico per la felicità
Elena Maria Bono invita a leggere la Divina Commedia non solo come un’opera letteraria, ma come un vero e proprio manuale pratico, un testo da sperimentare. Ogni verso può diventare uno specchio, una guida per esplorare la nostra interiorità. La Commedia, con i suoi quattro livelli di lettura (letterale, allegorico, morale, anagogico), offre un percorso multidimensionale, proprio come lo è la nostra esperienza umana.
Il verso iniziale, Nel mezzo del cammin di nostra vita, è già un invito all’introspezione. Qual è la mia selva oscura oggi? Quali sono le tre fiere che bloccano la mia strada? Dove sto cercando la mia luce? Questi interrogativi sono porte di accesso alla consapevolezza, chiavi per riconoscere che ogni difficoltà è parte di un viaggio più grande, un viaggio di ritorno a chi siamo davvero.
Praticare la Divina Commedia nella vita quotidiana
Elena Maria Bono ci invita a non fermarci alla lettura scolastica e nozionistica del testo, ma a viverlo, a usarlo come specchio e guida personale. Ripetere un verso, farlo risuonare dentro di sé, lasciare che evochi immagini, ricordi e intuizioni è un esercizio di crescita e di ascolto di sé. La Commedia diventa così un compagno di viaggio, uno strumento vivo, capace di parlare direttamente alla nostra anima.
La paura come portale per la luce
In conclusione, sia il Viaggio dell’Eroe che la Divina Commedia ci insegnano la stessa verità:
la paura non è un nemico, è una porta.
Dietro quella porta ci aspetta la nostra vera natura, più ampia, più luminosa e più consapevole.
Non esiste crescita autentica senza attraversare le nostre ombre. È proprio lì, nelle caverne più profonde della nostra psiche, che scopriamo i tesori che stavamo cercando.
E come ci ricorda Dante, alla fine di ogni discesa, si torna a riveder le stelle.
Ti invitiamo a dedicarti un momento di ascolto interiore:
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- Qual è oggi la tua “selva oscura”?
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- Quali paure ti impediscono di proseguire?
- Quale guida o risorsa puoi invocare per aiutarti a vedere oltre la paura?
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Con questo approccio, il tuo viaggio personale diventa parte di un cammino collettivo e millenario, dove ogni passo, anche il più oscuro, è un passo verso la tua luce interiore.
Scopri di più su come affrontare le tue paure e vivere il tuo Viaggio dell’Eroe con i percorsi di Claudia Maria Ricci.